L'8 settembre l'estensione del ghiaccio marino artico ha segnato il nuovo minimo storico, mezzo punto percentuale in meno rispetto al precedente record che risaliva al 2007. Dagli anni '70, periodo a cui risalgono le prime registrazioni accurate, i ghiacci artici non hanno mai raggiunto una superficie così esigua, pari a 4.240.000 chilometri quadrati. Sono i risultati delle ultime rilevazioni dell'Istituto di fisica ambientale dell'Università di Brema. Ma, a quanto pare, il dato era già noto ad alcuni, pronti ad approfittare dell'occasione. A fine agosto, a sorpresa, è stata siglata l'alleanza tra la Russia di Putin e la compagnia americana Exxon, il maggiore gruppo petrolifero USA. Putin ha concesso alla Exxon il diritto di effettuare esplorazioni nell'area dell'Artico soggetta alla sovranità della Federazione Russa. Si tratta di 500 miliardi di dollari di investimenti che inizieranno con un progetto congiunto per l'esplorazione del Mare di Kara, considerato inaccessibile fino a poco tempo fa, perché bloccato dai ghiacci. Russia e Exxon probabilmente confidano che lo scioglimento dei ghiacci del Mare di Kara proseguirà, rendendo possibile l'estrazione e lo sfruttamento di nuove enormi risorse minerarie.