La corretta quantificazione e zonizzazione del rischio, dovuto a potenziali pericoli per l’ambiente, è fondamentale ai fini di un'efficiente gestione, pianificazione e salvaguardia delle aree marine. Le fonti di rischio sono molteplici e si diversificano in base alla tipologia ed alle caratteristiche del comparto ambientale. In ambito marino-costiero il LaMMA è impegnato in svariate attività connesse alla previsione e mappatura dei rischi; alcuni esempi sono illustrati a segutio. La vicinanza tra aree marine e costiere di grande valore ambientale, quali ad esempio Aree Marine Protette (AMP) e Parchi, e zone ad alta densità di traffico navale, porti o altre attività antropiche di potenziale impatto, è una fonte di rischio spazialmente distribuito che varia anche in base alle caratteristiche delle correnti, alla biodiversità ed alle sostanze rilasciate (progetti IMPACT e SICOMAR+). La contemporanea presenza di plastiche e microplastiche e organismi marini che possono ingerirle è una ulteriore fonte di rischio che varia nel tempo e dipende anch’essa dal regime delle correnti e dalle dinamiche biologiche. L’ambiente costiero è soggetto a rischi che sono funzione della probabilità associata alle mareggiate intense e del grado di vulnerabilità di un certo tratto di costa. Quest’ultimo può essere più o meno suscettibile a erosione oppure ospitare strutture di rilevanza economica e ambientale. Rischio di contaminazioni delle aree marine protette derivanti da zone ad alto traffico navale Il LaMMA utilizza strumenti avanzati, quali radar e modelli idrodinamici e di dispersione di particelle (trasportate dalla corrente) per caratterizzare, attraverso opportuni indicatori, il grado di connessione idrodinamica tra porti e aree marine protette, ad esempio tra il Porto di Livorno e l’Area Marina Protetta della Meloria (progetto IMPACT). Un’analisi preliminare dei risultati permette ad esempio di stimare quale possa essere il tempo minimo che una particella rilasciata dal porto potrebbe impiegare per raggiungere un’altra zona, oppure di avere una misura della probabilità con cui una certa zona possa essere raggiunta da sostanze rilasciate in porto, come mostrano le elaborazioni modellistiche delle immagini sotto. Questa informazione permette di creare delle mappe di rischio se viene unita alla quantificazione del danno potenziale che un inquinante potrebbe arrecare all'area marina. Tempo minimo che particelle di inquinanti provenienti dal porto di Livorno potrebbero impiegare per raggiungere l'AMP della Memoria. I colori indicano il numero di giorni (da circa 1 giorno, colore blu, a 5 giorni, giallo) Probabilità media a 5 giorni che l'area marina protetta del parco della Memoria possa essere raggiunta da sostanze inquinanti provenienti dal porto di Livorno (bassa probabilità, in blu / alta probabilità, in giallo). Erosione costiera Il LaMMA provvede all’analisi e alla mappatura dei rischi legati all’erosione costiera, all’interno delle attività previste dal “Documento operativo per il recupero e il riequilibrio della fascia costiera” [DORT, 2016] redatto dalla Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Toscana. La valutazione e la gestione del rischio di erosione in ambito costiero è legato alla valutazione di diversi fattori inerenti sia la suscettibilità all’erosione (caratteristiche morfologiche e idrodinamiche sito specifiche), sia alla probabilità di accadimento (pericolosità) di fenomeni meteomarini intensi, sia all'esposizione al rischio dei beni esistenti. Per questo il LaMMA da un lato si avvale di strumenti di video-monitoraggio costiero e di monitoraggio da remoto dei vari indicatori connessi all'erosione, dall'altro si avvale della modellistica meteo-marina per determinare una climatologia degli eventi intensi. MONITORAGGIO della COSTA Il monitoraggio della costa è eseguito principalmente attraverso l’ausilio di immagini satellitari ad altissima risoluzione (inferiore ai 50 cm) che consentono la mappatura cadenzata dei principali indicatori per la valutazione dell’erosione costiera: linea di riva, ampiezza della spiaggia, ampiezza della fascia dunale, (ecc.). Inoltre l’utilizzo delle stesse immagini satellitari consente di eseguire aggiornate analisi di dettaglio dell’uso del suolo in zona costiera, al fine di agevolare la valutazione dei beni esposti. CLIMATOLOGIA METEO-MARINA Altro elemento cardine del lavoro svolto è l'utilizzo della modellistica meteo-marina che permette di analizzare lunghe serie temporali per determinare una climatologia dei diversi siti di interesse e caratterizzare l’andamento degli eventi estremi. A partire da tali indicatori è possibile elaborare specifici indici, come il Coastal Vulnerability Index – CVI, che hanno lo scopo di stimare la vulnerabilità della costa all’erosione costiera anche in relazione alle variazioni indotte dal cambiamento climatico.