Mappa della rotta Componenti del WaveGlider Il WaveGlider SV3 La prima uscita in mare del Wave Glider durerà 3 giorni, dal 21 al 23 luglio, durante i quali il veicolo di ricerca oceanografica viaggerà al largo tra Viareggio e Livorno, alla velocità di un nodo (compatibilmente con lo stato del mare). Sarà una missione breve, per testare il funzionamento dello strumento e dei sensori e verificare la capacità di lancio e recupero della piattaforma, e solo nell'ultima giornata il veicolo sarà guidato da remoto. E' la prima volta che uno strumento di questo tipo sarà presente in quest'area del Mediterraneo per scopi di ricerca civile. Il WaveGlider è uno degli strumenti chiave della rete di Sicomar (Sistema di COntrollo MARino), progetto finanziato nell'ambito del Programma di collaborazione transfrontaliero Italia-Francia “Marittimo“, che si propone di creare un sistema di osservazione e previsione dell’area marina tra Toscana, Corsica, Liguria e Sardegna che integri e coinvolga strumenti e competenze presenti nelle varie regioni. Proprio in quest'ottica, il Wave Glider, acquistato dal LaMMA, è gestito in collaborazione con IFREMER, l'Istituto francese di ricerca oceanografica, in una cornice di collaborazione scientifica che si estenderà ben oltre la durata del progetto. Come è fatto l'"aliante marino" Il WaveGlider è una piattaforma di misura mobile e manovrabile da remoto, equipaggiata per l'osservazione di parametri fisici e biogeochimici del mare, meteorologici di superficie, capace di effettuare osservazioni dirette sopra e sotto la superficie del mare, e in grado di trasmettere i dati in tempo reale. E' costituito da una parte galleggiante che ospita il computer, gli strumenti e i pannelli solari, connessa ad un sistema subacqueo di propulsione che sfrutta il movimento oscillatorio verticale delle onde marine per spostarsi in avanti. Questo rende il WaveGlider un sistema a bassissimo consumo, controllabile a distanza grazie ad un'applicazione web. Il WaveGlider SV3 acquistato è equipaggiato con: • una stazione meteo, • un sensore per le onde, • una sonda multiparametrica CTD, • un sensore per l’ossigeno disciolto, • un fluorimetro a tre canali (per misure di clorofilla e idrocarburi), • un correntometro ADCP, • una videocamera per il monitoraggio visivo della plastica marina (marine litter). Quali dati? I dati raccolti dal WaveGlider sono trasmessi a terra in tempo quasi reale. Potranno essere usati nell'ambito dei sistemi operativi per la previsione e l'analisi dello stato del mare, in connessione a modelli atmosferici, idrodinamici e di moto ondoso, sia a scopo di calibrazione e validazione dei modelli, che di assimilazione in catene operative. Il WaveGlider permette inoltre di raccogliere dati relativi all'inquinamento da idrocarburi e alla presenza di rifiuti solidi, micro e macro plastiche. Le prossime uscite Nei prossimi mesi il Wave Glider sarà impiegato in diverse missioni. Oltre alle uscite brevi, di 2-3 giorni, per testarne il funzionamento, sarà impegnato in missioni di alcune settimane, per verificare la sua capacità di operare in condizioni di mare diversificate e misurare la variabilità meteorologica e oceanografica tipica delle nostre regioni. Vedi anche: Arriva il WaveGlider: piattaforma oceanografica avanzata (marzo 2015) Primavera della Scienza: ecco il Wave Glider (maggio 2015)