Previsioni rischio da caldo per i lavoratori
Meteorologia
Previsioni rischio da caldo per i lavoratori Meteorologia

Temperature elevate su tutta la penisola in questi giorni, complice la presenza di un robusto anticiclone sub-tropicale che domina vaste aree del Mediterraneo e che nei prossimi giorni interesserà in particolare il Centro Sud Italia. Su molte aree sono previste condizioni di stress da caldo particolarmente intense con ripercussioni importanti in ambiti particolarmente strategici come quello occupazionale.

 

Previsioni del rischio caldo per i lavoratori 

La previsione del rischio di esposizione al caldo per alcuni profili di lavoratori è uno dei prodotti del progetto Worklimate che vede coinvolti INAIL, CNR IBE, LaMMA e altri partner di rilevanza nazionale. 
Worklimate ha sviluppato un prototipo di sistema previsionale del rischio caldo a livello nazionale studiato su diverse tipologie di lavoratori e ambiti occupazionali. Il prototipo disponibile sul sito pubblica quotidianamente le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione occupazionale al caldo per alcuni profili di lavoratori non acclimatati al caldo. Le mappe mostrano come nei prossimi giorni diverse aree saranno interessate da condizioni di rischio nelle ore centrali della giornata in particolare la Pianura Padana, alcune zone della Sardegna, Sicilia e molte nell’entroterra del centro-sud.  Le aree in rosso e arancio evidenziano condizioni particolarmente critiche dal punto di vista termico per i lavoratori che svolgono un’attività fisica sia moderata (ad es. lavoro sostenuto con mani e braccia, come martellare chiodi, limare, ma anche guida di autocarri fuori strada, trattori o macchine per costruzione, spingere o tirare carri leggeri o carriole) che intensa (quindi lavoro intenso con braccia e tronco, portare materiale pesante, segare, piallare o scalpellare legno duro, o ancora spingere o tirare carri e carriole con carichi pesanti, per fare alcuni esempi) in condizioni soprattutto di esposizione al sole ma anche all’ombra.


Tali situazioni possono essere particolarmente delicate in quanto rappresentano le prime vere condizioni di caldo della stagione che si verificano quando la popolazione non è ancora acclimatata. L’acclimatazione al caldo è infatti un processo che per essere efficace richiede in genere almeno una settimana di esposizione a temperature elevate. In queste condizioni ci potrebbero essere situazioni di sudorazione elevata e pertanto si consiglia di sorseggiare acqua frequentemente. Bere solo se si ha sete può andare bene nei giorni freschi, ma nei giorni caldi come quelli che stiamo vivendo i lavoratori devono fare massima attenzione al proprio livello di idratazione e bere prima di avvertire la sete. È bene mantenere alto il livello di idratazione anche al di fuori dell’orario di lavoro, come riporta il comunicato CNR uscito qualche giorno fa sul portale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. 

 

Il sistema di previsione del rischio

Le mappe nazionali di previsione del rischio caldo per alcuni profili di lavoratori non acclimatati al caldo sono sviluppate sulla base di un indicatore utilizzato nel settore occupazionale che è il Wet Bulb Globe Temperature, WBGT.Le mappe mostrano la previsione del rischio caldo fino a tre giorni, per quattro momenti della giornata corrispondenti alle ore 8, 12, 16 e 20.  L’informazione è relativa ad un lavoratore sano, senza condizioni individuali di suscettibilità termiche, non acclimatato al caldo, esposto al solo o all'ombra, impegnato in attività fisica intensa o moderata all'aperto.  

Per il prototipo di previsione WORKLIMATE si è utilizzato per la componente meteorologica il modello deterministico BOLAM, con risoluzione spaziale di 7 km e temporale di 120 ore inizializzato alle 00 UTC su base GFS (Global Forecast System, sistema di previsione meteorologica numerica globale). Occorre tenere sempre presente che i dati meteorologici previsti dal modello sono affetti per loro natura da una intrinseca incertezza, variabile con le caratteristiche del territorio oltre che con la situazione meteorologica, pertanto le informazioni da essi derivate sono da intendersi come uno strumento di supporto alle decisioni, la cui assunzione non può prescindere dall'osservazione diretta sul luogo di lavoro. Tale incertezza potrà risultare particolarmente rilevante in aree ad orografia complessa con possibili sottostime nei livelli di rischio previsti, come per esempio nei fondovalle stretti Alpini e Appenninici o in alcune aree costiere, o sovrastime, possibili su alcuni rilievi più alti, a causa dei limiti dei modelli nel rappresentare correttamente il territorio in conseguenza della loro risoluzione spaziale. Informazioni di maggior dettaglio sono disponibili nell'approfondimento metodologico.