Segnaliamo l'articolo pubblicato sulla rivista "Ambiente, risorse, salute" del Centro Studi l'Uomo e l'Ambiente di Padova dal titolo "Elettricità a basso prezzo: la strada dei grandi impianti fotovoltaici a inseguimento solare" al quale hanno collaborato ricercatori del Consorzio. Lo studio analizza le conseguenze sul mercato elettrico dell'immissione di energia fotovoltaica, mostrando che le tariffe elettriche non sono aumentate a causa delle incentivazioni alle rinnovabili. Anzi, per la prima volta da molti anni il prezzo d'equilibrio dell'elettricità Italiana si è stabilizzato sui livelli di quella scandinava e appena più in alto della media europea, contro il +30% in media dei precedenti cinque anni. Questo straordinario risultato è da ascrivere almeno in parte all'impatto che l'energia fotovoltaica ha avuto sul mercato elettrico nazionale, i cui prezzi di equilibrio sono stati significativamente depressi dall'abbattimento dei picchi di domanda riferiti alle produzioni termoelettriche più inefficienti e costose (nonché inquinanti). A fine giugno 2011, grazie alla straordinaria crescita e diffusione delle centrali solari fotovoltaiche, in Italia la potenza installata era superiore a 7.000 MegaWatt, ovvero in grado di compensare già una delle quattro centrali nucleari previste nel piano nazionale, cancellato dal recente Referendum. In base al valore aggiunto attribuibile all'elettricità fotovoltaica in virtù della sua capacità di abbattere il prezzo d'equilibrio di tutto il carico elettrico simultaneamente richiesto, è stato possibile delineare un piano di ulteriore sviluppo fondato su grandi campi fotovoltaici su terreno basati sulle tecnologie commerciali del silicio monocristallino e dell'inseguimento solare che, pur non escludendo le piccole e preziosissime installazioni sui tetti residenziali, commerciali e industriali, sarebbe in grado - se attuato - di stabilizzare e in un secondo momento di abbattere stabilmente e di oltre il 30% le tariffe elettriche per molti decenni a venire. Tutto questo, va ricordato, senza considerare tutti gli altri benefici rappresentati da lavoro, occupazione, entrate fiscali, introiti per gli Enti Locali e, non ultimo, dal contributo alla riduzione delle emissioni climalteranti.