Artico: 2 Italie e mezzo in meno in 6 anni
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Artico: 2 Italie e mezzo in meno in 6 anni Consorzio

Nuovo record negativo per i ghiacchi dell'Artico. Secondo i dati ufficiali del National Snow and Ice Data Center il 16 settembre scorso l'estensione della banchisa artica ha toccato il valore più basso dal 1979, ovverosia da quando vengono effettuate osservazioni satellitari: 3.41 milioni di chilometri quadrati.
Il dato risulta inferiore di 760.000 kmq rispetto al precedente record del 2007, in pratica rispetto a 6 anni fa sono sono scomparse quasi due Italie e mezzo.

Mai ci si era trovati nel mese settembre con metà del Polo Nord libero dalla banchisa, un evento i cui effetti sulla circolazione atmosferica sono ancora pura teoria. In parole povere non sappiamo quali conseguenze potrà avere nel bilancio energetico e circolatorio una simile perdita di ghiaccio.

Ghiaccio marino artico:
confronto tra minimo del 2007 e minimo del 2012 (16 Settembre)

Estensione della copertura ghiacciata artica

 

 

Ma cosa ha comportato un tracollo così drammatico del pack?

Con molta probabilità l'improvvisa accelerazione della fusione osservata nel mese di Agosto va attribuita all'eccezionale tempesta registrata i primi del mese, ricostruita nel seguente video realizzato dalla NASA. Il video mostra la forza e la direzione dei venti e il loro impatto sul ghiaccio: i vettori rossi rappresentano i venti più forti, mentre i vettori blu indicano i venti più deboli. Si noti come durante la tempesta, sul lato sinistro della stessa, si verifichi una vera e propria frammentazione della banchisa.

 

Il 6 agosto, infatti, un minimo da 964 hPa ha raggiunto il cuore del Polo Nord insistendo in loco per più giorni; ciò ha prodotto venti fortissimi che hanno letteralmente fatto a pezzi una vastissima porzione di banchisa periferica (quindi molto sottile e facilmente frantumabile). I pezzi di pack, allontanati dal centro del Polo, si sono trovati alla deriva in acque decisamente più calde e qui sono fusi rapidamente.
Probabilmente venti anni fa, in presenza di un pack più spesso e vasto, gli effetti della tempesta sarebbero decisamente meno drammatici. Nel 2007 la causa principale della fusione fu l'anomala persistenza dell'alta pressione sul Mare di Beaufort che per due mesi richiamò verso il Polo venti caldi dallo stretto di Bering favorendo, nel contempo, la deriva di ampie porzioni di banchisa dal cosiddetto "Fram Strait". Da allora il ghiaccio marino estivo è diventato estremamente vulnerabile....per invertire la tendenza ci vorrebbero anni di venti convergenti verso il centro del Polo e di temperature al di sotto della media, evento che ad oggi appare assai improbabile.

Per gli aggiornamenti sullo stato della banchisa Artica: National Snow and Ice Data Center