La modellistica del LaMMA per la moria dei cetacei
Consorzio
La modellistica del LaMMA per la moria dei cetacei Consorzio
Dall'inizio dell'anno sono 29 i cetacei che si sono spiaggiati sulle coste toscane, in particolare nella parte più meridionale della regione, a sud di Livorno, e alle isole d'Elba e Pianosa.
Analoghi episodi stanno avvenendo lungo l'intera costa tirrenica italiana, con 134 spiaggiamenti totali da gennaio ad oggi, così come censito dalla Banca Dati Spiaggiamenti dell'Università di Pavia.
 
Spiaggiamenti dal 1° gennaio al 31 marzo 2013
(Fonte: Banca dati spiaggiamenti)
 
Le indagini compiute finora non hanno ancora chiarito del tutto i motivi della moria, anche se la causa più probabile sembra essere di natura infettiva e sembrano per il momento da escludersi eventi anomali causati dall’uomo (sversamenti di petrolio o di inquinanti).

In Toscana sono tanti i soggetti impegnati nelle analisi e nello studio del fenomeno, dall'Osservatorio toscano dei cetacei ad Arpat, alle Capitanerie di Porto, all'istituto zooprofilattico di Pisa, all'Università di Siena.

Il contributo del Consorzio

Anche il LaMMA partecipa ai lavori.
Il nostro contributo è cercare di identificare le possibili aree di provenienza dei cetacei prima dello spiaggiamento. I cetacei spiaggiati in Toscana sono infatti tutti in avanzato stato di decomposizione; comprendere da dove provengono le carcasse degli animali spiaggiati è quindi un elemento utile alla valutazione della mortalità anomala di questo periodo.

Il metodo usato si basa prevalentemente sulle ricostruzioni derivanti da modelli idrodinamici, di moto ondoso e atmosferici che simulano l’azione congiunta delle correnti marine, delle onde e del vento nel trasporto dei corpi galleggianti in mare.
In questo caso la simulazione viene fatta in modalità "back-tracking", "all'indietro", in quanto, conoscendo il punto di ritrovamento, si ricostruisce a ritroso il percorso che la carcassa ha presumibilmente seguito per arrivare ad arenarsi in quel punto in base ai venti, alle onde e alle correnti di superficie dei giorni antecedenti la morte.

A causa dell'elevata incertezza insita in tutte le metodologie di back-tracking  (mancanza di informazioni complete ed accurate sullo stato del mare e dell'atmosfera, approssimazioni proprie dei modelli fisici utilizzati, difficoltà nel rappresentare i processi dispersivi naturalmente presenti in mare...) si è cercato di prevedere una distribuzione di probabilità basata sull'analisi statistica di un numero molto elevato di traiettorie.
 
Possibile provenienza della balenottera spiaggiata
a Rosignano (2 giorni prima)
 
   
   
   
   
Nell'immagine a sinistra, ad esempio, la mappa relativa alla probabilità che la carcassa della balenottera spiaggiata a Rosignano il 19 marzo si trovasse in una certa area di mare 2 giorni prima dello spiaggiamento (più l'area è scura maggiore è la probabilità).
Si osservi che in questo caso la balena spiaggiata, era stata effettivamente avvistata due giorni prima al largo di San Vincenzo.

Il punto dell'Osservatorio

Il punto della situazione e l'analisi dei dati disponibili sono stati presentati dall'Assessore Bramerini il 16 aprile alla riunione dell’Osservatorio toscano dei cetacei, per l’occasione allargato anche a soggetti esterni all'Osservatorio, LaMMA compreso. Per maggiori informazioni: comunicato Regione Toscana del 16 aprile


Link utili

Osservatorio Toscano dei Cetacei
Banca Dati Spiaggiamenti
Comunicato Ministero Ambiente - 16/04/2013 (doc)
ARPAT - Acque marine e costiere