Analisi della situazione in atto Il punto di partenza di ogni previsione è costituito dall'osservazione del tempo in atto. Le osservazioni sono la materia prima della previsione e derivano da differenti sistemi di misura delle variabili meteorologiche sia al suolo (stazioni meteorologiche) che nell'atmosfera (palloni sonda, satelliti, radar). In prima battuta, quindi, il previsore esamina i dati a sua disposizione per farsi un quadro della situazione meteorologica in corso, sulla base della quale iniziare a formulare ipotesi sulle possibili evoluzioni. Analisi delle simulazioni modellistiche A partire dalla conoscenza del tempo in atto, i previsori analizzano i risultati delle elaborazioni dei modelli meteorologici. Cosa prospettano i modelli? Quali scenari di evoluzione dei parametri meteo prevedono? Inizialmente l'analisi riguarda la situazione meteorologica su vasta scala, per poi focalizzarsi sui modelli ad area limitata, relativi ad un area più ristretta. La previsione I risultati delle simulazioni dei modelli non sono previsioni! L'esperienza, la conoscenza del proprio modello meteorologico e del territorio sono indispensabili per convertire gli output dei modelli meteorologici in previsioni e per la valutazione dello scenario evolutivo più probabile. La formulazione della previsione avviene in maniera differente a seconda che si tratti di una previsione a brevissimo, breve e medio - lungo termine. Esistono infatti diverse tecniche di previsione, che si basano su modelli diversi e che variano in base all'orizzonte temporale della previsione. Dalla previsione al bollettino Una volta formulata la "sua previsione", il previsore deve tradurla e sintetizzarla in un formato che sia utilizzabile dagli utenti (cittadini, protezione civile, ecc.) e che risponda a diverse esigenze e finalità. Lo sforzo è quello di rappresentare in modo semplificato fenomeni per loro natura dinamici nel tempo e nello spazio e trovare l'equilibrio tra complessità e usabilità delle informazioni.