Il caldo visto dal satellite
Consorzio
Il caldo visto dal satellite Consorzio

La mappa dell’Earth Observatory della NASA mostra le anomalie di temperatura superficiale del terreno in Europa dal 30 giugno al 9 luglio 2015 rispetto alla media dello stesso periodo negli anni 2001-2010.

Le aree in rosso mostrano le zone in cui la temperatura è stata più alta rispetto alla media, le aree in blu dove è stata più bassa, le aree bianche in media, in grigio quelle dove i dati non sono sufficienti, principalmente a causa della copertura nuvolosa.

L’anomalia di temperatura è basata sui dati registrati dallo spettroradiometro MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) a bordo del satellite “Terra” della NASA, che, detto in estrema sintesi, “registra” la radiazione riflessa dalla superficie terrestre e la “traduce” in valori termici.

 

Temperatura del terreno e temperatura dell’aria

La radiazione solare in arrivo sulla Terra (onda corta) viene in parte assorbita ed in parte riflessa e la componente assorbita riscalda gli oggetti “colpiti” dalla radiazione (tra cui l'atmosfera). A loro volta gli oggetti riscaldati, tra cui il terreno, rilasciano calore verso l’atmosfera (onda lunga) scaldandola dal basso. 
I diversi materiali che costituiscono la superficie terrestre (dalla vegetazione all'asfalto all'acqua) hanno comportamenti di assorbimento/riflessione diversi e quindi si riscaldano e si raffreddano in modo differente.
La luce solare diretta può riscaldare le superfici al di sopra della temperatura dell'aria.
 
Nella foto, ripresa da NASA (vedi: Where is the Hottest Place on Earth?), sono indicate le diverse temperature di aria, asfalto, cemento e terreno in un pomeriggio invernale.
In questo caso, l'aria è 12 °C, le aree ombreggiate tra 4-8°C, mentre le zone soleggiate sono tra i 13-19 °C.
 

Terreno e aria a confronto

Tornando alle anomalie termiche dal 30 giugno al 9 luglio, vediamo il confronto tra l'elaborazione NASA sulla temperatura superficiale terrestre e la mappa dell'anomalia relativa alla temperatura dell'aria a 2 metri.
Osservando le immagini emerge un'evidente correlazione tra le anomalie del terreno e dell'aria a 2 metri, in particolare per quanto riguarda gli scarti positivi.
Un terreno molto caldo, infatti, contribuisce fortemente al riscaldamento dell’aria sovrastante sia per irraggiamento che per convezione; se poi a questo flusso di calore si aggiungono la forte compressione anticiclonica e la breve durata della notte ecco il bilancio termico pende con forza verso un surplus.
Per quanto riguarda le anomalie termiche negative, invece, la correlazione tra aria e suolo è maggiore sugli stati nord orientali che sull’area greco-turca (interessante notare anche il caso del Piemonte, dove l’anomalia del terreno non è coerente con quella dell’aria). In questi casi intervengono numerosi fattori quali, ad esempio, la presenza di terreni ricchi d’acqua (maggior inerzia termica-risaie), l'orografia, la vicinanza del mare e la presenza di correnti perturbate (avvezioni di masse d’aria). 
 
 

Uno sguardo globale

 
La mappa mostra le anomalie di temperatura superficiale in tutto il mondo dal 30 giugno al 9 luglio 2015 rispetto alla media dello stesso periodo negli anni 2001-2010.

Osservando la cartina si può individuare una lunghissima “cintura” calda che dall’Europa centrale si spinge fino alla Russia orientale passando dal Caucaso.

Detta cintura è in parte controbilanciata da una vasta area caratterizzata da anomalie negative tra Siberia Settentrionale e Russia occidentale.
Interessante evidenziare, inoltre, gli scarti negativi sulla parte centrale del Sud America e su gran parte degli Stati Uniti; di contro le anomalie positive sul Canada occidentale, sulla Groenlandia, sull’Africa equatoriale e nord occidentale e sul sud-est asiatico.
Sul resto del globo scarti termici non significativi. Una simile distribuzione delle anomalie termiche indica una circolazione atmosferica particolarmente dinamica, caratterizzata da scambi meridiani molto accentuati.