Forte temporale sul fiorentino: analisi di evento
Consorzio
Forte temporale sul fiorentino: analisi di evento Consorzio
Come si legge nel report dell’evento dello scorso 19-20 settembre, è stato il downburst di una probabile supercella temporalesca, seppur di limitate dimensioni, il responsabile dei violenti fenomeni che si sono abbattuti su alcune zone della Toscana e in particolare sulla provincia di Firenze, lo scorso venerdì.
Questi sistemi temporaleschi sono fortunatamente piuttosto rari in Toscana. A seguito una breve spiegazione, mentre il resoconto dettagliato dell'evento lo trovate  nel report meteo.   
 

Cosa è una supercella ed un downburst?

La supercella è un tipo di temporale molto organizzato formato da una singola cella convettiva di grandi dimensioni e caratterizzato da fortissime correnti ascensionali (“updraft”) in rotazione. Le supercelle sono quasi sempre in grado di produrre fenomeni violenti.
La fenomenologia così violenta, con vento e grandine, è probabilmente dovuta alla formazione di un downburst, ovvero un esteso fronte di groppo di vento con pioggia e grandine
In una cella temporalesca è sempre presente una corrente ascensionale (updraft) che fornisce l’alimentazione del temporale e una discendente (downdraft) in cui sono presenti le precipitazioni. Quando la corrente discendente diventa molto intensa e violenta, si forma il downburst, che  raggiungendo il suolo si irradia soprattutto nella direzione di spostamento del sistema, favorendo raffiche di vento estremamente forti. Quando il downburst è associato anche a precipitazioni (sia pioggia che grandine) viene chiamato wet downburst (come nel caso in esame), mentre se le precipitazioni sono assenti o non significative, viene chiamato dry downburst.
Nella figura è rappresentato lo schema di formazione di un downburst. La foto è di Francesco Storai. 
 

La ricostruzione temporale dell’evento

Durante la notte del 19 settembre si forma una cella temporalesca sul Mar Ligure davanti all'alta Versilia; nel corso della mattinata di venerdì 19 i temporali cominciano a interessare, intorno alle ore 10, la Versilia e la lucchesia. Qui i fenomeni sono brevi (30-40 minuti), ma molto intensi (precipitazione oraria intorno a 40-50 mm, con punte però fino a 20-25 mm in 15 minuti (presumibilmente localmente anche superiori), ed associati a raffiche di vento molto forti. 
Successivamente, fra le 12 e le 13, i fenomeni si spostano rapidamente verso l’interno, lungo la valle dell’Arno. La città di Firenze e le zone limitrofe sono interessate dal forte sistema temporalesco poco prime delle 13. Il cumulato di pioggia rilevato dalle stazioni presenti nell'area fiorentina raggiunge 20-25 mm in 15 minuti (possibile che cumulati superiori siano caduti in alcune zone della città e che questi cumulati possano essere stati registrati anche in 10 minuti). Si registrano anche abbondanti grandinate con forti accumuli al suolo (diametro dei chicchi anche maggiore di 2-3 cm), nonché forti raffiche di vento e numerose fulminazioni. 
Le raffiche di vento rilevate da alcune stazioni prossime alla città raggiungono 90-100 km/h; tuttavia nel tratto cittadino l'incanalamento del vento fra gli edifici può aver determinato valori anche più alti con raffiche anche fino a 150 km/h.
Tutti questi fenomeni, sommati assieme, sono responsabili di ingenti danni a cose; tra questi ricordiamo caduta di rami e di interi alberi, allagamenti diffusi, danni a tetti, vigneti e colture agricole. 
 
 
Alcune bellissime foto reperite dal web scattate nei pressi di Monsummano Alto (PT) da Francesco Storai in direzione sud intorno alle 12:10.  La supercella e il relativo downburst sono in prossimità di Cerreto Guidi, Vinci. 
 

 


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