Calotte glaciali, sorvegliate speciali
Meteorologia
Calotte glaciali, sorvegliate speciali Meteorologia

Da questa estate sono state davvero tante le notizie che riportavano record di temperature registrati in zone delicate del globo, come l'Artico e la Groenlandia. Basta osservare la mappa delle anomalie globali del mese di novembre 2020 (dati dal 1 al 20 novembre) per rendersi conto di quanto estese siano le aree a colorazione rossa, dove la colonnina di mercurio è salita sopra i valori attesi in questo periodo. Le aree polari appaiono tra quelle con le anomalie più importanti.



Anomalia di temperatura globale dal 1 al 20 novembre elaborata da dati da modello - GFS 
 

 

E' di qualche giorno fa, ad esempio, la notizia che alle Svalbard si sono registrate temperature eccezionali che hanno sfiorato di 10 °C in una zona dove in questo periodo le temperature si aggirano tra i -10 °C e i -5 °C. Parliamo di valori di temperatura di 10/15 gradi sopra la media in zone estremamente delicate, dove si trova la gran parte del ghiaccio presente sulla Terra.  

 

Il ghiaccio dei Poli

La Groenlandia e l'Antartide ospitano la maggior parte del ghiaccio del mondo, comprese le uniche due calotte glaciali, e sono quindi aree di particolare interesse per gli scienziati. Una eventuale futura fusione totale del ghiaccio che si trova in queste regioni farebbe aumentare il livello del mare di quasi 65 metri, e questo è uno dei motivi per cui la “salute” di queste due aree preoccupa non poco.
Prevedere quanto di questo ghiaccio fonderà e la tempistica non è cosa affatto semplice. I ghiacciai e le calotte glaciali sono strutture molto più complesse dei cubetti di ghiaccio. Si formano quando la neve si accumula e viene compressa in ghiaccio (processo che richiede molti anni). Man mano che le calotte glaciali crescono, iniziano a muoversi lentamente sotto la pressione del loro stesso peso, trascinando con sé rocce e detriti più piccoli attraverso la terra. 
Anche i processi che causano la perdita di massa dei ghiacciai e delle calotte glaciali sono molto complessi essendo influenzati dall'aria calda che ne fa sciogliere la superficie, ma anche da altri fattori come l'acqua dell'oceano che li circonda, il terreno su cui si muovono e persino la loro stessa acqua di disgelo. vediamo come i processi di fusioni avvengono ai due Poli. 

 

Groenlandia: il ghiaccio non è più in equilibrio

Il ghiacciaio groenlandese non è ormai più in equilibrio e tende a perdere massa a causa delle troppo elevate temperature dell’aria e dell’acqua circostante che fanno fondere i ghiacciai dall'alto e dal basso simultaneamente. Il bilancio di massa di un ghiacciaio si definisce “positivo” se l’accumulo di neve invernale prevale sulla fusione estiva, viceversa si definisce “negativo” se la perdita di massa estiva prevale sull’accumulo invernale. 
In questo processo di forzanti esterne, occorre anche tenere presente dell’interazione tra l’acqua di fusione e l’acqua oceanica calda.
Quando in estate il calore fonde la superficie di un ghiacciaio, l’acqua penetra fino agli strati più bassi e fluisce nell'oceano circostante. Il pennacchio dell'acqua di disgelo è più leggero dell'acqua dell'oceano circostante perché non contiene sale, e quindi sale verso la superficie. L'acqua calda poi entra in contatto col fondo del ghiacciaio, provocando lo scioglimento di una parte ancora maggiore dello stesso. Questo spesso porta alla rottura della calotta e alla formazione di iceberg. 
Il tutto è complicato dal fondale marino con zone più protette da questo processo e altre più vulnerabili.

Fonte: Screenshot tratto dall'animazione sul canale YouTube NASA nel video "How a Glacier melts

 

 

 

Processi di fusione in Antartide

In Antartide avvengono processi simili. Qui sono ancora più importanti i fattori legati all’interazione con la topografia e il substrato roccioso che influenzano la stabilità della calotta glaciale e il suo contributo all'innalzamento del livello del mare. In Antartide i ricercatori individuano due zone differenti in base alla relazione tra il ghiaccio e il substrato roccioso sottostante, come esemplificato nella figura sottostante.  
L'Antartide orientale ospita il ghiaccio più spesso del pianeta. Anche il substrato roccioso sotto la calotta glaciale è per lo più al di sopra del livello del mare. Queste caratteristiche aiutano a mantenere relativamente stabile il lato Est. L'Antartide occidentale, al contrario, è più basso in elevazione e la maggior parte della calotta è più sottile. A differenza del settore orientale, la calotta glaciale nella parte Ovest poggia su un substrato roccioso che si trova al di sotto del livello del mare. Durante l’ultimo massimo termico interglaciale, avvenuto circa 125 mila anni fa (periodo Eemiano) fu proprio la parte occidentale della calotta antartica a fondere quasi completamente. 
 

calotta antartica
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Elaborazione da immagine Wikimedia

 

 

Helene Seroussi, scienziata del Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha affermato che: "nell'Antartide occidentale, si trovano ghiacci che poggiano su un substrato roccioso sotto il livello del mare. Come in Groenlandia, c'è uno strato di acqua oceanica più calda sotto lo strato superficiale freddo. Questa acqua calda erode le piattaforme di ghiaccio che poggiano sopra l’oceano consentendo la loro deriva.”
La fusione di ghiaccio di piattaforma non fa aumentare il livello del mare al contrario di quello che succede in seguito alla fusione della calotta. La previsione dei tassi di fusione della calotta è piuttosto difficile da computare anche a causa dell’approssimativa conoscenza del substrato roccioso sotto la calotta glaciale, che è molto poco accessibile. 
Quello che osserviamo però è che i ghiacciai dell'Antartico occidentale come Thwaites e Pine Island si stanno ritirando già più velocemente di quanto non accadesse in passato.