la fase fenologica procede più spedita grazie alle temperature dell'ultima decina di giorni, molto spesso si rileva fioritura ormai conclusa, con allegagione nelle aree e varietà precoci.
non mancano aree in cui la fioritura è ancora in completamento ed altre più avanti con drupe in accrescimento post allegagione.
Monitorare la situazione, in questa fase le eventuali macchie sono molto ben visibili.
Non sono al momento necessari trattamenti, evidenziare i campi che hanno gli attacchi più forti per pianificare gli interventi eventuali di fine estate/inizio autunno
I dati inverno/primaverili su cui si basa il report sul rischio di infestazione della prima generazione di mosca a luglio indicano una situazione in generale meno pericolosa dello scorso anno.
Nel complesso per il 2025 si presentano elementi abbastanza in linea, infatti un andamento climatico con rischio inferiore al 2023 e al 2024 si voli in netto calo e una unico elemento in contrapposizione potrebbe essere la carica residua media (potrebbe comunque aver contribuito ad aumentare la probabile popolazione invernale ridotta ??).
Da sottolineare un andamento fenologico dell’olivo abbastanza Fioritura ed allegagione in anticipo (in linea con il 2024 ma più disomogeneo sul territorio).
Le le elaborazioni del modello di rischio portano ad avere un indicazione media provinciale nel 2024 medio e nel 2025, costante, medio
Con le indicazioni di massima come di seguito riportate:
Aree a rischio medio: inizio del monitoraggio dei voli degli adulti a partire dalla prima metà di luglio (soprattutto negli oliveti dove si pensa di adottare strategie repellenti, antideponenti e adulticida) e dell’infestazione delle olive dalla metà luglio.
Indicazioni che potrebbero essere modificate in corso d’opera in base ai primi rilievi di campo, campionamenti al binoculare ed analisi dei dati nelle aree monitorate.
Il report dettagliato con le valutazione e le considerazioni complete è scaricabile al seguente link, clicca qui
Non sono al momento necessari trattamenti.
Per chi ha scelto di installare le trappole da monitoraggio o per la cattura massale è opportuno provvedere ad ordine i prodotti scelti.
Effettuare tutte le considerazioni per poter impostare le strategie di difesa da mettere in atto nei prossimi mesi.
Ricordiamo che le strategie preventive con repellenti/antideponenti e adulticida possono essere utilizzate sia in integrato e molte in biologico.
Per chi opera integrato tali strategie permettono di ridurre gli effetti del dittero mantenendo la possibilità di usare prodotti ovo-larvicida in caso i monitoraggi evidenziassero nel corso della stagione livelli di infestazione tale da essere necessari.
Riducendo l'uso di prodotti ad azione insetticida meno selettiva
Nelle prossime settimane seguiranno maggiori dettagli sui suggerimenti di difesa.
Monitorare i campi o le piante colpite per intervenire in modo adeguati nelle varie pratiche colturali.
La fase fenologica prevalente è "acino pisello".
E' stata riscontrata la presenza di sintomi su foglia e su grappolo. I modelli previsionali indicano rischio elevato. Si consiglia di mantenere la vegetazione protetta con turni stretti con prodotti a base di rame a maggior persistenza, integrandolo con induttori di resistenza (laminarina, cerevisane). E' possibile anche utilizzare olio essenziale di arancio dolce a sporulazione avvenuta. Si ricorda di attenersi al Regolamento UE 1981/2018, che ha limitato la quantità di rame utilizzabile sulle colture a una dose di 28 kg/ha in 7 anni.
Principi attivi | ||
---|---|---|
Prodotti rameici | ||
Olio essenziale di arancio dolce | ||
Cerevisane |
Per saperne di più scaricare la scheda descrittiva.
Cliccare nel seguente link per accedere ad una galleria fotografica dei sintomi della peronospora.
A partire dalla fase di allegagione e fino alla “prechiusura del grappolo” è possibile intervenire con antibotritici, preferibilmente dopo aver proceduto al diradamento della vegetazione in modo da bagnare bene i grappoli. E' possibile utilizzare anche prodotti microbiologici ad azione preventiva (a titolo di esempio: Bacillus subtilis, B. amyloliquefaciens, Phytium oligandrum, Aureobasidium pullulans) e mezzi chimici di origine naturale (eugenolo+timolo+geraniolo). Si ricorda che mezzi di difesa agronomici, quali sfogliatura e sfemminellatura (nelle zone intorno al grappolo) e, laddove necessario, cimatura, sfavoriscono il crearsi di un microclima adatto allo sviluppo di botrite (e anche di oidio) e migliorano l'efficacia dei trattamenti.
Principi attivi e ausiliari | |
---|---|
Bacillus subtilis* | * Bacillus subtilis: consigliato in pre-raccolta anche con infezioni in atto, assicurando una buona bagnatura del grappolo |
Aureobasidium pullulans | |
Bicarbonato di potassio | |
Pythium oligandrum | |
Eugenolo+Geraniolo+Timolo Bacillus amyloliquefaciens Cerevisane |
|
Saccharomyces cerevisiae | |
Trichoderma atroviride | |
Trichoderma asperellum Trichoderma gamsii Laminarina Metschnikowia fructicola |
Non sono stati osservati sintomi. Nei vigneti particolarmente soggetti agli attacchi di questo parassita e laddove si sono manifestate infezioni tardive nella scorsa annata, il rischio di infezione è elevato. E' possibile effettuare interventi con prodotti di contatto (zolfo bagnabile o liquido, bicarbonato di potassio) abbinati a induttori di resistenza (laminarina, cerevisane) e/o a bioagrofarmaci (a titolo di esempio: Bacillus pumilus). Si ricorda che l'olio essenziale di arancio dolce utilizzato come antiperonosporico è efficace anche per contrastare l'oidio. È possibile utilizzare in via preventiva COS-OGA (2-3 interventi ripetuti perché si manifestino i primi effetti). Si raccomanda di leggere sempre scrupolosamente le etichette dei prodotti e i disciplinari di riferimento. Occorre considerare anche che le prime infezioni possono sfuggire alla vista a causa delle sporulazioni poco vistose e localizzate nelle parti più interne della chioma.
Per saperne di più scaricare la scheda descrittiva.
Principi attivi e ausiliari |
---|
Ampelomyces quisqualis |
Zolfo |
Bicarbonato di potassio (a) |
Olio essenziale di arancio dolce |
Laminarina |
Cerevisane |
COS-OGA |
Bacillus pumilus |
Bacillus amyloliquefaciens |
Eugenolo+Geraniolo+Timolo |
Polisolfuro di calcio |
Soglie e criteri di intervento |
Interventi chimici
Zone ad alto rischio: fino alla pre-fioritura, intervenire preventivamente con antioidici di copertura; dalla pre-fioritura all'invaiatura, intervenire alternando prodotti sistemici e di copertura.
Zone a basso rischio: intervenire cautelativamente nell'immediata pre-fioritura e proseguire gli interventi alternando prodotti sistemici e di copertura.
Sostanze non soggette a limitazioni d'uso per avversità
(a) max 8 interventi per singola s.a.
Il secondo volo di tignoletta è iniziato nelle provincie litoranee con un leggero anticipo rispetto agli anni precedenti. Si consiglia di continuare a seguire l’andamento delle catture nelle trappole a feromoni e di monitorare l’andamento delle ovideposizioni intervenendo al superamento della soglia di tolleranza che può variare, nei diversi contesti regionali, dal 3 al 10% di grappoli con uova o giovani larve.
Principi attivi e ausiliari | Limitazioni d'uso |
---|---|
Confusione sessuale Bacillus thuringensis (*) | (2) Spinosine (Spinosad, Spinetoram): complessivamente max 3 interventi indipendentemente dall'avversità, Spinetoram max 1 intervento anno indipendentemente dall'avversità, Spinosad max 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. |
Spinosad (Spinosine) (2) | (*) Bacillus thuringensis: quando si interviene a fine agosto-prima settimana di settembre, il trattamento ha effetto anche sulla tignola rigata soprattutto su varietà rosse a maturazione medio tardiva o tardiva |
Piretrine | |
Azadiractina A | |
Le prime catture nelle trappole a feromoni installate a fine marzo sono state registrate nelle province di Livorno e Grosseto intorno alla metà di aprile, divenendo più consistenti nella prima settimana di maggio e proseguendo anche nell’ultimo rilievo condotto a Bolgheri il 29 maggio, con una media di 6 maschi per trappola (su 10 trappole considerate). Al momento si raccomanda di proseguire con il monitoraggio dei maschi con trappole a feromoni, o iniziarlo quanto prima, per poter osservare l’andamento dei voli nel corso della stagione e poter così programmare eventuali rilievi in vigneto e/o interventi tempestivi con insetticidi. Precise indicazioni per il contenimento delle popolazioni del lepidottero saranno fornite a partire dal mese di luglio.
Prevalenza di forme giovanili di III età, sia in vigneti delle province litoranee (Massa Carrara e Lucca) che in vigneti delle province più interne (Arezzo, Firenze e Siena). In questa fase gli insetti sono poco mobili e tendono a stazionare sulla pagina inferiore delle foglie. Come riportato nell'Allegato 1 al decreto n. 107223 del 21/05/2025, esistono quattro zone di applicazione, in riferimento al numero di interventi insetticidi obbligatori (pagina 9 dell'Allegato 1) da compiersi in protocollo di gestione integrata o in protocollo di gestione biologica. L'elenco dei prodotti ammessi è disponibile nella Scheda C dell'Allegato 2.
Indicazioni per interventi nelle tre zone
Zona infestata in eradicazione in biologico: a chi non avesse ancora effettuato il secondo trattamento obbligatorio si consiglia di intervenire prima possibile. Le sostanze attive ammesse in biologico sono riportate nella Scheda C dell’Allegato 2.
Zona infestata in contenimento e zona cuscinetto in biologico: a chi non avesse ancora effettuato il secondo trattamento obbligatorio si consiglia di intervenire prima possibile. Le sostanze attive ammesse in biologico sono riportate nella Scheda C dell’Allegato 2.
Zona indenne con presenza accertata di S. titanus in biologico: per chi non fosse ancora intervenuto con il primo intervento, si consiglia di farlo prima possibile con una delle sostanze attive ammesse in biologico e riportate nella Scheda C dell’Allegato 2. Per effettuare il secondo intervento obbligatorio, attendere i prossimi bollettini.
Indicazioni per vivaisti viticoli
A chi non avesse ancora effettuato il secondo trattamento obbligatorio si consiglia di intervenire prima possibile. Le sostanze attive ammesse in biologico sono riportate nella Scheda C dell’Allegato 2.
Per quanto riguarda il caolino, gli interventi con detto corroborante, pur mostrando una discreta efficacia, possono essere di supporto ai trattamenti con prodotti fitosanitari, ma non sono riconosciuti tra i trattamenti obbligatori contro lo scafoideo.
Note informative e metodologiche
I bollettini sono redatti dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa.
Il servizio viene erogato in osservanza in base a quanto previsto dal D.L. 150/2012 “Attuazione della Direttiva 128/2009 CE che istituisce un quadro di azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”.
L’obiettivo perseguito è quello di fornire alle aziende agricole supporti tecnici per l’applicazione delle prescrizioni di difesa integrata introdotti dal PAN, in ottica di sistema di supporto alle decisioni, che rimangono comunque di esclusiva competenza delle aziende.
I rilievi vengono realizzati settimanalmente in siti significativi per le varie aree viticole, usando come vitigno di riferimento il Sangiovese (laddove possibile). Oltre alla fase fenologica, vengono rilevate intensità e diffusione delle principali avversità.
I dati rilevati nei singoli campionamenti vengono riportati nelle pagine dedicate del portale.
La fase fenologica prevalente è "acino pisello".
E' stata riscontrata la presenza di sintomi su foglia e su grappolo con incidenza bassa. I modelli previsionali indicano rischio elevato. Stante il perdurante rischio infettivo, si consiglia di utilizzare prodotti ad elevata affinità alle cere a protezione del grappolo (vedi sotto). Si consiglia di mantenere la vegetazione protetta con sistemici curativi/stoppanti, come metalaxyl-M e benalaxyl-M miscelati con cimoxanil e folpet, eventualmente abbinati a rame. E' possibile anche utilizzare olio essenziale di arancio dolce a sporulazione avvenuta. Nelle aziende in cui non è stata osservata la presenza di macchie d'olio, è possibile intervenire anche in questo caso con prodotti sistemici persistenti e con buona affinità con le cere a protezione del grappolo (mandipropamide, oxathiapiprolin, fosfonati) anche miscelati con ametoctradina, amisulbrom, zoxamide e cyazofamid. Si ricorda di attenersi al numero massimo di interventi previsti per sostanza attiva, alternando prodotti sistemici con meccanismi di azione diversi e abbinandoli a prodotti di copertura.
Regione Toscana L.R. 25/99
Annata Agraria 2025
Principi attivi e ausiliari Prodotti rameici (a) (b) Olio essenziale di arancio dolce (a) Cerevisane (a) Laminarina (a) |
Limitazioni d'uso (1) max 8 interventi, indipendentemente dalle avversità, tra dithianon, fluazinam e folpet. (2) max 2 interventi per singola s.a. indipendentemente dall'avversità. (3) max 3 interventi per gruppo di s.a. indipendentemente dalle avversità (in alternativa alla fluopicolide e nei limiti delle fenilammidi). (4) max 4 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (iprovalicarb, mandipropamid, valifenalate). (5) max 10 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (fosetil-Al e fosfonati, escluso viti in allevamento). |
Folpet (1) | (6) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (amisulbron e cyazofamid). |
Dithianon (1) | (7) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. (in alternativa a metalaxil). |
Fluazinam (1) | (8) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Metalaxil (2) (3) | (9) max 4 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Iprovalicarb (4) | (10) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Mandipropamide (4) | (11) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. (usare in miscela con s.a. a diverso meccanismo d'azione). |
Valifenalate (4) | (a) Sostanze non soggette a limitazioni d'uso per avversità. (b) 28 kg/ha in 7 anni. Si raccomanda di non superare il quantitativo medio di 4 kg/ha all'anno sulla coltura. |
Fosetil-Al (5) | Soglie e criteri di intervento |
Fosfonato di disodio (5) | Fino alla pre-fioritura: intervenire preventivamente sulla base della previsione delle piogge. |
Metalaxil-M (3) | Dalla pre-fioritura all'allegagione: anche in assenza di macchie d'olio intervenire cautelativamente con cadenze in base alle caratteristiche dei prodotti utilizzati. |
Benalaxil-M (3) | Successive fasi vegetative: le strategie di controllo sono in relazione alla comparsa o meno della malattia e all'andamento climatico. |
Fosfonati di potassio (5) | |
Amisulbron (6) | |
Cyazofamid (6) | |
Fluopicolide (7) | |
Cimoxanil (8) | |
Zoxamide (9) | |
Ametoctradina (10) | |
Oxathiapiprolin (11) | |
Per saperne di più scaricare la scheda descrittiva.
Cliccare nel seguente link per accedere ad una galleria fotografica dei sintomi della peronospora.
A partire dalla fase di allegagione e fino alla “prechiusura del grappolo” è possibile intervenire con antibotritici, preferibilmente dopo aver proceduto al diradamento della vegetazione in modo da bagnare bene i grappoli. Occorre tener presente che in queste fasi alcuni prodotti antiperonosporici sono efficaci anche nei confronti della botrite. E' possibile utilizzare anche prodotti microbiologici ad azione preventiva (a titolo di esempio: Bacillus subtilis, B. amyloliquefaciens, Phytium oligandrum, Aureobasidium pullulans) e mezzi chimici di origine naturale (eugenolo+timolo+geraniolo). Si ricorda che mezzi di difesa agronomici, quali sfogliatura e sfemminellatura (nelle zone intorno al grappolo) e, laddove necessario, cimatura, sfavoriscono il crearsi di un microclima adatto allo sviluppo di botrite (e anche di oidio) e migliorano l'efficacia dei trattamenti.
Principi attivi e ausiliari | Limitazioni d'uso | Soglie e criteri di intervento | |
---|---|---|---|
Bacillus subtilis (*) |
Contro questa avversità al massimo 2 interventi all'anno, con l'eccezione di prodotti biologici e terpeni (1) Pyrimethanil (Anilopirimidine): max 1 trattamento anno. |
I trattamenti sono effettuabili solo dalla fase fenologica di pre-chiusura del grappolo in poi | |
(2) Fludioxonil + Cyprodinil (Anilopirimidine): max 1 trattamento all'anno da soli in alternativa, o in miscela tra loro. | |||
Aureobasidium pullulans | (4) Fenhexamid: max 1 trattamento all'anno. | ||
Bicarbonato di potassio | (12) SDHI (Boscalid, Isofetamid): complessivamente max 2 interventi anno, indipendentemente dalle avversità, di cui max 1 con Boscalid max 1 con Isofetamid. | ||
Pythium oligrandrum Eugenolo+Geraniolo+Timolo |
(11) Fenpyrazamine : max 1 intervento anno, indipendentemente dalle avversità. | ||
Bacillus amyloliquefaciens Cerevisane |
(3) Folpet, Dithianon, Fluazinam: complessivamente max 8 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità, in alternativa tra loro. | ||
Saccharomyces cerevisiae | |||
Trichoderma atroviride | (*) Bacillus subtilis: consigliato in pre-raccolta anche con infezioni in atto, assicurando una buona bagnatura del grappolo | ||
Metschnikowia fructicola | (**) Pyrimethanil e miscela Cyprodinil+Fludioxonil: registrati anche contro marciume acido | ||
Laminarina Trichoderma gamsii Trichoderma asperellum Pyrimethanil (Anilinopirimidine) (1) (**) |
|||
Fludioxonil (2) (**) | |||
Boscalid (SDHI) (12) | |||
Fenhexamid (4) | |||
Fenpyrazamine (11) | |||
Fluazinam (3) | |||
Cyprodinil (Anilinopirimidine) (2) (**) | |||
Isofetamid (SDHI) (12) |
Non sono stati osservati sintomi. Nei vigneti particolarmente soggetti agli attacchi di questo parassita e laddove si sono manifestate infezioni tardive nella scorsa annata, il rischio di infezione è elevato. E' possibile effettuare interventi con prodotti di contatto (zolfo, bicarbonato di potassio) e anche sistemici a lunga persistenza (metrafenone, cyflufenamid, IBE e strobilurine anche efficaci contro Black Rot). Si ricorda che l'olio essenziale di arancio dolce utilizzato come antiperonosporico è efficace anche per contrastare l'oidio. È possibile utilizzare in via preventiva COS-OGA (2-3 interventi ripetuti perché si manifestino i primi effetti).Si raccomanda di leggere sempre scrupolosamente le etichette dei prodotti e i disciplinari di riferimento; porre particolare attenzione al numero massimo di interventi consentiti e all'intervallo minimo tra i trattamenti; alternare prodotti sistemici con meccanismi di azione diversi e abbinarli a sostanze attive di copertura. Occorre considerare anche che le prime infezioni possono sfuggire alla vista a causa delle sporulazioni poco vistose e localizzate nelle parti più interne della chioma.
Per saperne di più scaricare la scheda descrittiva.
Principi attivi e ausiliari | Limitazioni d'uso |
---|---|
Ampelomyces quisqualis (a) Zolfo (a) |
(1) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (azoxystrobin, trifloxystrobin, pyraclostrobin). |
Bicarbonato di potassio (a) (b) | (2) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. |
Olio essenziale di arancio dolce (a) | (3) max 1 intervento per singola s.a. (in alternativa tra difenoconazolo e tebuconazolo). |
Laminarina (a) Bacillus pumilus (a) Cerevisane (a) |
(4) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Polisolfuro di calcio (a) COS-OGA (a) |
(5) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Bacillus amyloliquefaciens (a) Eugenolo + Geraniolo + Timolo (a) |
(6) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (in alternativa tra loro tra bupirimate, proquinazid e pyriofenone). |
Azoxystrobin (1) | (7) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. |
Trifloxystrobin (1) |
(8) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per singola s.a. (9) max 3 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (metafrenone e pyriofenone) |
Pyraclostrobin (1) |
(10) max 1 intervento indipendentemente dalle avversità per singola s.a. (11) max 2 interventi indipendentemente dalle avversità per gruppo di s.a. (boscalid e fluxapyroxad). |
Penconazolo (2) | Soglie e criteri di intervento |
Tebuconazolo (2) (3) |
Interventi chimici Zone ad alto rischio: fino alla pre-fioritura, intervenire preventivamente con antioidici di copertura; dalla pre-fioritura all'invaiatura, intervenire alternando prodotti sistemici e di copertura. Zone a basso rischio: intervenire cautelativamente nell'immediata pre-fioritura e proseguire gli interventi alternando prodotti sistemici e di copertura. |
Tetraconazolo (2) | (a) Sostanze non soggette a limitazioni d'uso per avversità. (b) max 8 interventi per singola s.a. |
Difenoconazolo (2) (3) Mefentrifluconazolo (2) |
|
Spiroxamina (4) | |
Bupirimate (5) (6) | |
Meptyldinocap (7) | |
Metrafenone (8) (6) | |
Boscalid (10) (11) | |
Cyflufenamide (7) | |
Fluxapyroxad (7) (11) | |
Proquinazid (5) (6) | |
Pyriofenone (5) (9) |
Il secondo volo di tignoletta è iniziato nelle provincie litoranee con un leggero anticipo rispetto agli anni precedenti. Si consiglia di continuare a seguire l’andamento delle catture nelle trappole a feromoni e di monitorare l’andamento delle ovideposizioni intervenendo al superamento della soglia di tolleranza che può variare, nei diversi contesti regionali, dal 3 al 10% di grappoli con uova o giovani larve.
Principi attivi e ausiliari | Limitazioni d'uso |
---|---|
Bacillus thuringensis (*) Spinosad (Spinosine) (2) | (2) Spinosine (Spinosad, Spinetoram): complessivamente max 3 interventi indipendentemente dall'avversità, Spinetoram max 1 intervento anno indipendentemente dall'avversità, Spinosad max 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità. |
Confusione sessuale | (5) Metossifenozide e Tebufenozide: Max 2 interventi all'anno. |
Piretrine | (8) Emamectina benzoato: max 2 trattamenti anno indipendentemente dall'avversità. |
Azadiractina A | (9) Chlorantraniliprole: max 1 trattamento anno indipendentemente dall'avversità. |
Tebufenozide (5) | |
Metossifenozide (CS) (5) | (*) Bacillus thuringensis: quando si interviene all'ultima settimana di agosto-prima settimana di settembre il trattamento ha efficacia anche contro la tignola rigata soprattutto su varietà rosse a maturazione medio tardiva-tardiva. |
Emamectina benzoato (8) | |
Chlorantraniliprole (9) | |
Spinetoram (Spinosine) (2) |
Confusione sessuale con irrorazione a tutta
chioma
Le prime catture nelle trappole a feromoni installate a fine marzo sono state registrate nelle province di Livorno e Grosseto intorno alla metà di aprile, divenendo più consistenti nella prima settimana di maggio e proseguendo anche nell’ultimo rilievo condotto a Bolgheri il 29 maggio, con una media di 6 maschi per trappola (su 10 trappole considerate). Al momento si raccomanda di proseguire con il monitoraggio dei maschi con trappole a feromoni, o iniziarlo quanto prima, per poter osservare l’andamento dei voli nel corso della stagione e poter così programmare eventuali rilievi in vigneto e/o interventi tempestivi con insetticidi. Precise indicazioni per il contenimento delle popolazioni del lepidottero saranno fornite a partire dal mese di luglio.
Prevalenza di forme giovanili di III età, sia in vigneti delle province litoranee (Massa Carrara e Lucca) che in vigneti delle province più interne (Arezzo, Firenze e Siena). In questa fase gli insetti sono poco mobili e tendono a stazionare sulla pagina inferiore delle foglie. Come riportato nell'Allegato 1 al decreto n. 107223 del 21/05/2025, esistono quattro zone di applicazione, in riferimento al numero di interventi insetticidi obbligatori (pagina 9 dell'Allegato 1) da compiersi in protocollo di gestione integrata o in protocollo di gestione biologica. L'elenco dei prodotti ammessi è disponibile nella Scheda C dell'Allegato 2.
Indicazioni per interventi nelle tre zone
Zona infestata in eradicazione in integrato: per chi non fosse ancora intervenuto con il primo intervento, si consiglia di farlo prima possibile con una delle sostanze attive riportate nella Scheda C dell’Allegato 2. Per effettuare il secondo intervento obbligatorio, attendere i prossimi bollettini.
Zona infestata in contenimento e zona cuscinetto in integrato: per chi non fosse ancora intervenuto con il primo intervento, si consiglia di farlo prima possibile con una delle sostanze attive riportate nella Scheda C dell’Allegato 2. Per effettuare il secondo intervento obbligatorio, attendere i prossimi bollettini.
Zona indenne con presenza accertata di S. titanus in integrato: si consiglia di attendere i prossimi bollettini per eseguire il primo e unico trattamento obbligatorio.
Indicazioni per vivaisti viticoli
A chi non fosse ancora intervenuto con il primo trattamento obbligatorio si consiglia di farlo prima possibile con una delle sostanze attive e riportate nella Scheda C dell’Allegato 2.
Per quanto riguarda il caolino, gli interventi con detto corroborante, pur mostrando una discreta efficacia, possono essere di supporto ai trattamenti con prodotti fitosanitari, ma non sono riconosciuti tra i trattamenti obbligatori contro lo scafoideo.
Note informative e metodologiche
I bollettini sono redatti dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa.
Il servizio viene erogato in osservanza in base a quanto previsto dal D.L. 150/2012 “Attuazione della Direttiva 128/2009 CE che istituisce un quadro di azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”.
L’obiettivo perseguito è quello di fornire alle aziende agricole supporti tecnici per l’applicazione delle prescrizioni di difesa integrata introdotti dal PAN, in ottica di sistema di supporto alle decisioni, che rimangono comunque di esclusiva competenza delle aziende.
I rilievi vengono realizzati settimanalmente in siti significativi per le varie aree viticole, usando come vitigno di riferimento il Sangiovese (laddove possibile). Oltre alla fase fenologica, vengono rilevate intensità e diffusione delle principali avversità.
I dati rilevati nei singoli campionamenti vengono riportati nelle pagine dedicate del portale.